ATTESE – Eleni Zafiropulos

Eleni Zafiropul

 

È inesatto dire che i tempi sono tre: passato, presente e futuro.

Forse sarebbe esatto dire che i tempi sono tre:

presente del passato, presente del presente, presente del futuro.

Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell’animo

e non le vedo altrove: 

il presente del passato è la memoria,

il presente del presente la visione,

il presente del futuro l’attesa.

 

Sant’Agostino

ATTESE

Una tecnica raffinata e affinata quella di Eleni Zafiropulos, capace di tradurre il pensiero astratto in visioni materiche. Le sue opere di forte impatto emotivo sono frutto di una attenta ricerca e una raggiunta consapevolezza e maturità artistica. La scelta dei colori, perlopiù monocromi, e dei materiali utilizzati dall’artista fanno parte di un processo di evoluzione sviluppatosi negli anni. L’amore per  la sua terra, la Grecia,  per il mare, hanno da sempre influenzato la sua pittura, ma alle forme del reale e della natura si sono col tempo sovrapposte quelle del ricordo, del tempo, e della poesia. Forme appena accennate di un tempo lasciato in sospeso in “attesa”. I colori utilizzati da Eleni sono colori delicati, mai troppo forti, mai troppo violenti. Come pure i materiali: la garza, elemento materico presente in molti dei suoi lavori, è una materiale neutro, morbido, che l’artista utilizza sapientemente per creare trasparenze e stratificazioni. La pittura di Eleni Zafiropulos, come testimoniano le opere di questa personale, è una pittura, oserei dire, di meditazione. Le opere come Gruppo di famiglia, Soggezioni, Attesa, Figura in penombra, nascono da un sentire intimo dell’artista, ma raggiungono il cuore di chi le guarda e ritrova in quelle grucce sospese e vuote sulla tela, legami e assenze di un tempo passato, visioni del tempo presente e le attese di un tempo futuro.

 

Virginia Monteverde

 

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